Riscaldamento a pavimento
Il riscaldamento a pavimento, fino a qualche anno fa, richiedeva uno spessore di 15/18 centimetri rispetto al massetto e questo era causa di diversi inconvenienti, primo fra tutti l’enorme dispersione di energia prima che il calore arrivasse in superficie e lunghi tempi di raffreddamento dopo che l’impianto era stato spento.
In sostanza, i vecchi impianti erano sia dispendiosi sia ingestibili nel loro uso quotidiano. Oggi non è più così. Sono sufficienti solo 8 millimetri sopra al massetto, o sopra un vecchio pavimento, per realizzare il proprio impianto.
Con il riscaldamento a pavimento, il rapporto fra energia utilizzata e calore prodotto è ottimale, perché la portata necessaria per raggiungere la giusta temperatura è minore rispetto ai tradizionali termosifoni. Questo significa minori consumi e dunque minori costi.
Inoltre, il riscaldamento a pavimento funziona per irraggiamento e non per convenzione come i normali sistemi di riscaldamento, e questo garantisce maggior igiene degli ambienti perché non c’è movimento d’aria e dunque non si respirano polveri, acari o altri elementi contenuti nell’aria, spesso fonti di allergie.